In questo saggio si ripercorrono, attraverso le vicende biografiche del vescovo romano, i pi� importanti passaggi della politica italiana del dopoguerra. Ecco quindi vissute dal movimento ed interpretate dall'osservatorio privilegiato delle testate promosse da Civilt� Italica (l'omonimo mensile, il quindicinale L'Italiano e l'Agenzia Romana Informazioni) le delicate vicende della ricostruzione italiana, la "scelta di campo" del 18 aprile 1948, fino a quel "centrismo" degasperiano (1948-1953) e "post-degasperiano" di cui mons. Ronca fu il pi� attivo e determinato avversario. Il suo disegno politico, infatti, mirava ad intensificare l'azione anticomunista nel Paese e nella societ�, attraverso l'alleanza delle forze autenticamente anticomuniste e "nazionali". Fu il vescovo romano cos� ad ideare e promuovere, all'inizio degli anni '50, inediti esperimenti di coalizione a livello amministrativo locale, dalla pi� nota "operazione Sturzo" a Roma (che fall�) alla meno conosciuta ma significativa "lista Bartolo Longo" a Pompei (che amministr� la piccola cittadina campana dal '52 al 1955). Essi causarono tanto di quello scompiglio nella politica nazionale, da generare una campagna diffamatoria contro Ronca che lo port� ad un completo isolamento dal punto di vista umano ed ecclesiale. Da tale "caduta in disgrazia", nel 1955, egli si riprese solo in seguito all'ascesa al pontificato di Giovanni XXIII, che lo conosceva e lo stimava fin dai primi anni del sacerdozio.