Scheda Libro
Blu
Poesia Contemporanea
Serena Maffia
Marco Saya Edizioni
Anno:
2016
Prezzo:
8,00
Ean:
9788898243303
Argomento:
Vario , Letteratura
Genere:
Vario
Pagine:
32
Supporto:
Brossura
Stato:
In Commercio
Sinossi
Quando si parla di poesia si tende in genere a parlare di significati; se ne estrapola, in sostanza, il pensiero (sempre meglio che parlare di forma, comunque, che è come parlare di cibo a tavola). E questo perché c'è in effetti nella nostra poesia contemporanea
molto pensiero, intendo pensiero nuovo, secondo me più che nella letteratura filosofica ad esempio, che appare oggi piuttosto ingessata,
e inceppata. E anche nella poesia di Serena Maffia c'è pensiero nuovo, ma io non vorrei partire da qui. Vorrei dire invece, come prima cosa, della fluidità  e naturalezza della scrittura, della pulizia della parola, e della precisione anche nella poesia di Serena Maffia. Insomma il talento, il dono, quella magia della mano, della penna, tutte cose di cui nessuno parla, oggi. La magia dell'arte. Quando Serena era bambina, delle api dovettero molto probabilmente posare del miele sulle sue labbra, o sulla sua penna. Davvero, prima di tutto,
Serena è “un foglio e una penna”, come ci dice in una poesia di questo libro. E anche adesso che qui, e nella realtà , è mamma, continua a correre sul foglio come una bimba, anzi tutte e due sono bimbe,mamma e figlia, con penne e pennarelli colorati. E la sua penna, il suo stile, si fa ancor più maturo e bello, ché più rotonda e più piena (rispetto al suo precedente libro Le carte volano, pur notevole) s'è fatta la sua teoria dell'amore che “vincit omnia” (“che amore ha vinto sempre anche il dolore”), “che risucchia forza ma che non lascia il vuoto / perché immediatamente si rinnova germe ed esplode in fiore / e tra fiori di fiori e cascate di petali io bevo alla fonte dell'eternità  / e guardo il futuro negli occhi del mondo che resta / resta la gioia, resta l'amore, di me resta l'infinito”.
E in questa positività , in questo amore a tutto tondo, e tutto detto,in questo cuore che è, anche, coraggio, trovo una vicinanza
con la poesia di Davide Rondoni. Quel misto di ideologia e pessimismo, nichilismo e intellettualismo, egotismo e enfasi che c'è in buona parte della poesia di oggi,specialmente femminile, qui è spazzato via bellamente. C'è un uomo nuovo, anzi una donna nuova, verrebbe da dire. La visione di una natura nuova, allegra e libera, e un dionisismo femminile, ma non ostentato e sbracato, ma naturale e nitido (vogliamo dire neoclassico?), pulito, antico e nuovo, un dionisismo familiare, che coinvolge figlia, mamma, nonna, una commistione contenta e semplice con la natura, allegra e quieta. E una donna senza rivendicazioni e ferite, una donna intera e rotonda,
sana e pulita, fiera, innamorata dell'uomo (anche se non sempre appagata), matura e prolifica, come le grandi madri mediterranee,
solari, e insieme bimba selvaggia (“daina che salta a primavera”,“fera fiera”), come certe dee lunari. E anche le città  che Serena canta, mediterranee e solari, Napoli,Palermo, Roma, Firenze, nella sua poesia hanno qualcosa di femminile, sono anche loro grandi madri, che accolgono e nutrono,dispensiere di gioie e amore, arte, bellezza, e sono insieme bambine, vivaci e imprevedibili. Per questo le canta.
(Claudio Damiani)
Giacenze
denominazioneindirizzocapcittacopie