Scheda Evento
19/03/2020
Dalle:
19.00
alle:
20.00
I trapezisti srls
Via Laura Mantegazza 40
00152
Roma
L'architettrice di Melania Mazzucco
I Trapezisti sono onorati di ospitare l’autrice romana Melania G. Mazzucco, vincitrice nel 2003 del Premio Strega con Vita, i cui libri sono tradotti in 24 Paesi, con il suo ultimo capolavoro “L'Architettrice”, pubblicato da Einaudi editore nella collana dei SuperCoralli.
A dialogare con l'autrice sarà la scrittrice, ricercatrice ed insegnante Nina Quarenghi.

L’architettrice è uno splendido romanzo storico dedicato alla figura di Plautilla Bricci o Briccia (1616 – 1705), pittrice e architetto, membro dell’Accademia di San Luca, prima donna architetto a Roma e nel mondo occidentale, in cui risplende una straordinaria figura femminile seicentesca.

"Tirar su una casa. Scegliere le tegole del tetto e il mattonato del pavimento. Immaginare facciate, logge, scale, prospettive, giardini. Per quanto ne sapevo, una donna non l'aveva mai fatto".

"Le cose che non conosciamo, esistono da qualche parte. E noi dobbiamo cercarle, o crearle".

"Non ci sono balene nel mare nostro, Plautilla. Ma non vuol dire che non esistano. Per questo mi è caro il dente e lo terrò sempre con me. È una promessa, capisci?"

Nel maggio del 1624 un uomo accompagna la figlia sulla spiaggia di Santa Severa, dove si è arenata una creatura chimerica. Una balena. Esiste anche ciò che è al di là del nostro orizzonte, è questo che il padre insegna a Plautilla. Una visione che contribuirà a fare di quella bambina un’artista, misteriosa pittrice e architettrice nel torbido splendore della Roma barocca. Melania Mazzucco disegna un grande ritratto di donna tornando alle sue passioni di sempre, il mondo dell’arte e il romanzo storico.
Per tutta la vita Plautilla avrebbe ricordato le parole del padre Giovanni Briccio, pittore, musicista e poligrafo. Anzi quella frase avrebbe rappresentato per la donna, non solo una promessa, ma un insegnamento fondamentale che avrebbe fatto diventare quella bimba di neanche otto anni timida e troppo obbediente, un’artista, pittrice e architettrice nella meravigliosa Roma barocca del XV Secolo. In quella spiaggia poco oltre Santa Severa, a poca distanza da Civitavecchia, nella tarda primavera del 1624, davanti ai pochi enormi resti di una balena, senza poterlo neanche immaginare, un padre aveva passato a sua figlia il grande dono dell’ambizione, dell’orgoglio di sé, quel sentimento che se tradotto positivamente, è in grado di procurare gloria e onore.
Il frate Luigi Bagutti, architetto di Santo Spirito che viveva a pochi passi dall’abitazione di Giovanni Briccio e suo migliore amico, gli aveva regalato il dente più piccolo di quella balena straniera che una sera di febbraio era venuta ad arenarsi sui sassi della costa. Quell’oggetto aveva conquistato Giovanni, “l’uomo più curioso di Roma, affamato di novità e di conoscenza”, Anche Plautilla era rimasta affascinata da quell’oggetto che il padre aveva sistemato sul suo scrittoio, ecco perché svariati anni dopo, quel piccolo dente di balena, era sempre un cimelio per Plautilla.
Un cimelio da conservare sul proprio scrittoio per ricordare a se stessa, ammesso che ce ne fosse stato bisogno, che lei Plautilla Briccia “architectura et pictura celebris”, quella promessa fatta al padre tantissimi anni prima, l’aveva mantenuta.


Nelle note finali del volume Melania G. Mazzucco ricorda al lettore che due opere di Plautilla Briccia sono oggi visibili al pubblico a Roma: la Madonna con Bambino sull’altare maggiore della chiesa degli Artisti (Santa Maria di Montesanto) e la cappella di san Luigi nella chiesa di San Luigi dei Francesi.
La lunetta del Sacro Cuore di Gesú è ospitata presso i depositi dei Musei Vaticani.
Lo stendardo processionale con la Natività di san Giovanni Battista su un lato e la Decollazione sull’altro, dipinto per l’anno santo del 1675, si trova invece nell’Assunta di Poggio Mirteto.
I disegni autografi di Villa Benedetta all’Archivio di Stato di Roma.

L'autrice
Melania G. Mazzucco è autrice di Il bacio della Medusa (1996), La camera di Baltus (1998), Lei cosí amata (2000, Super ET 2012), sulla scrittrice Annemarie Schwarzenbach, Vita (2003, Premio Strega, Super ET 2014), Un giorno perfetto (2005, Super ET 2017), da cui Ferzan Ozpetek trae l'omonimo film. Al pittore veneziano Tintoretto dedica il romanzo La lunga attesa dell'angelo (2008, Premio Bagutta), la monumentale biografia Jacomo Tintoretto & i suoi figli. Storia di una famiglia veneziana (2009, Premio Comisso) e il docufilm Tintoretto. Un ribelle a Venezia (2019), da lei ideato e scritto per Sky Arte, distribuito in tutto il mondo. Nel gennaio 2011 riceve il Premio letterario Viareggio - Tobino come Autore dell'Anno. Per Einaudi ha inoltre pubblicato: Limbo (2012, Premio Bottari Lattes Grinzane, Premio Elsa Morante, Premio Giacomo Matteotti); Il bassotto e la Regina (2012, Premio Frignano Ragazzi 2013); Sei come sei (2013); Il museo del mondo (2014), in cui racconta 52 capolavori dell'arte; Io sono con te (2016, Libro dell'anno di Fahrenheit, Radio 3) e L'architettrice (2019). Ha scritto per il cinema, il teatro e la radio e collabora con «la Repubblica». I suoi romanzi sono tradotti in 27 Paesi.

La relatrice

Nina Quarenghi è nata a Castiglione delle Stiviere (MN) nel 1973. Vive a Roma dal 2002, dove insegna lettere nella scuola media e collabora con l’Istituto di storia della Resistenza (Irsifar); è sposata e ha due figli. Dopo la laurea ha compiuto studi di storia sociale nel territorio mantovano, pubblicando il suo primo volume, Solferino e San Martino tra realtà e memoria (Cierre edizioni, 1999). Il suo secondo libro, Un salotto popolare a Roma. Monteverde 1909-1945 (Franco Angeli 2014) è un saggio di storia urbana che fa parte di una collana di studi sull’identità di Roma nel Novecento. Ha pubblicato diversi racconti su riviste letterarie, alcuni dei quali hanno ricevuto riconoscimenti: Al seggio elettorale, menzione speciale al Concorso “70 righe nasce la Repubblica” (2016); Filarella, vincitore del premio “Racconti nella rete” (2017), pubblicato nell’omonima antologia per Nottetempo; Giorgio Caproni e la capra, primo premio al Concorso “Incontro con il racconto e la poesia” (2018).
Cuore Agro è il suo primo romanzo, vincitore dell'undicesima edizione del premio nazionale letterario Nicola Zingarelli nel 2019.
Inoltre sempre nel 2019 ha pubblicato la raccolta di racconti "Capita a Monteverde" edito da Arkadia Editore