Fu quando imparai a specchiarmi nel cielo che appesi sopra il letto della mia stanza il poster di Ronaldo, che sistemai con cura i libri di scuola nella libreria, che piegai la mia roba nei miei cassetti, che iniziai a sentirmi a casa mia.
Capii che nessuno di noi era diverso, nessuno era peggiore.
Capii che eravamo accomunati dal semplice ma inesorabile fatto di non poter scegliere la propria origine.
Specchiandomi nel cielo capii che potevamo però scegliere il nostro futuro...
Ma per fortuna la vita può cambiare in un istante, a volte basta un incontro, una scelta, uno spiraglio, per scorgere che le cose possono andare anche in modo diverso; in fondo al cuore o in un angolo di cielo si trovano le forze per provare a ricominciare.
Christian Medda
Neuropsichiatra dell'Infanzia e dell'Adolescenza