Poesia in prosa che slarga contemporaneamente su diversi universi semantici dove mondi solitamente tenuti in disparte vengono connessi da una forza sintattica che ha dell'epico. L'autore passa da una riflessione filosofica giaÌ€ teologizzata al nichilismo, al lamento per non essere fatto parte di una memoria comune la quale a sua volta, in una vorticosa associazione, dichiara che quando pensiamo ci stiamo mentendo, poicheÌ in effetti le parole si ripiegano nel breve orizzonte della vita dei corpi. Tutto cioÌ€ nel giro di un periodo sintattico che consegue lo spazio dell'aforisma.