Scheda Libro
Oltre il mare. Verso gli estremi confini della terra. Frammenti dei tragici greci con illustrazioni del Museo archeologico nazionale di Adria
Picard Gabriele
Apogeo Editore
Anno:
2017
Prezzo:
15,00
Ean:
9788899479114
Argomento:
Vario
Genere:
Vario
Pagine:
240
Supporto:
Brossura
Stato:
In Commercio
Sinossi
Il volume comprende una scelta dai frammenti dei tre grandi tragici greci illustrato con fotografie di frammenti di ceramica attica conservati ad Adria. Il testo greco, con traduzione italiana sottostante, è intercalato da brevi commenti, mentre sotto le illustrazioni si possono leggere concise note esplicative. La città di Adria conserva nel suo Museo Archeologico Nazionale una importante raccolta di reperti di pittura attica su ceramica del periodo dal VI al IV sec. a.C.: grazie all’interessamento della famiglia adriese dei Bocchi, a partire dagli inizi del XVIII° secolo promotrice e sostenitrice di scavi archeologici, abbiamo a disposizione questa preziosa raccolta che consta essenzialmente di frammenti. Dei tre grandi tragici greci Eschilo (525 – 456 a.C.), Sofocle (496 – 406 a.C.) ed Euripide (480 – 406 a.C.), conosciamo le tragedie, che vengono lette, studiate e talvolta ancor oggi rappresentate, mentre i frammenti di tragedie scomparse rimangono relegati in un volume di un migliaio di pagine, privi di traduzione, il Tragicorum Graecorum Fragmenta del filologo tedesco Johann August Nauck (1822-1892). Filologi classici, principalmente inglesi o americani, si sono poi nel tempo cimentati con la traduzione di tali frammenti. Questi frammenti dei tragici greci sono poco conosciuti dall’insieme degli interessati di lettere antiche, ad eccezione dei filologi classici e di quei dilettanti che, pur non essendo grecisti di professione, hanno rivolto la loro attenzione a questi brandelli di testo giunti sino a noi. Attraverso di loro risplende un mondo intero, un mondo che va oltre il mare, verso gli estremi confini della terra: i temi spaziano da Zeus agli dèi, dalla musica alla medicina, dall’amore alla morte, rasentano pregi e difetti dei comportamenti umani, ci parlano della casa, delle donne, e del tempo che fugge raggiungendo talora vette di altissima poesia. I frammenti accompagnano il lettore, pagina dopo pagina, sempre affiancati da immagini dell’arte figurativa, dai frammenti del Museo Archeologico Nazionale di Adria, riprodotti sulle pagine pari, che ne rendono così la lettura agile e nel contempo variata. In questi frammenti, come del resto nei frammenti archeologici, è insito un fascino particolare: è il fascino del frammento, di ciò che è rimasto, il fascino del sopravvissuto, che è ben diverso dal bagliore dell’opera d’arte compiuta, che splende nella sua interezza e perfezione, ma che può accecare per la sua intensità, oppure tediare il lettore poco interessato o comunque impreparato. Per contro, la lettura di testi brevi risulta più facile e spesso è fonte di meraviglia, anche perchè proprio per il loro essere frammenti, essi rimangono estrapolati dal loro contesto originario, e il lettore può liberamente collocarli in un contesto consono alla propria personale interpretazione. Il connubio di frammenti letterari con frammenti provenienti dal mondo dell’archeologia ha un effetto straordinario: la lettura di questi brevi testi sprona lo spirito, acuisce la curiosità e ci mostra che anche allora il mondo andava non molto diversamente da come va ora: forse non tanto nel senso materiale, bensì nella mente indagatrice e visionaria dello spirito superiore, come certamente era quello dei loro autori, in modo da conferire al minuscolo particolare frammentato un valore universale. La conoscenza e l’approfondimento di una lingua antica, come ad esempio la greca – ma ve ne sono altre – è scuola di pensiero, soprattutto in un mondo digitalizzato e interconnesso come quello odierno, mentre la contemplazione del bello, espresso attraverso il linguaggio dell’arte figurativa, favorisce l’apertura del proprio orizzonte verso altri spazi che si estendono oltre il mare.
Giacenze
denominazioneindirizzocapcittacopie