Spoglio di ogni retorica e con parsimonia di parole, Tanikawa Shuntarō ci regala i versi di minimal, uno scrigno di silenzi che rappresenta anche un traguardo continuamente rinviato per più di sessant’anni: comporre poesie estremamente brevi senza dover forzatamente rinunciare al proprio occhio sul presente.
Diego Martina
“La raccolta di poesie minimal è stata composta in un periodo in cui, stanco delle poesie scritte in così tanti anni, più che dalla lingua ero ammaliato – man mano che il fisico e l’animo invecchiavano – dalla musica, ma anche dal silenzio.”
Tanikawa Shuntarō